Una bottiglia dai tratti così distintivi da poter essere riconosciuta a occhi chiusi o addirittura se frantumata a terra”, con questo brief creativo iniziava la gara nel 1915, voluta dagli amministratori della Coca‑Cola Bottling Association. Otto aziende iniziarono a lavorare al progetto.
Alla fine, fu la Root Glass Company a vincere, presentando un progetto di bottiglia dalla forma allungata ma con scanalature ai fianchi.
Nel 1925 tutti i brevetti, che di solito erano rinnovati di martedì, furono aggiornati. Quell’anno il martedì del rinnovo cadeva il 25 dicembre: la bottiglia così ridisegnata, divenne la “bottiglia di Natale”.
Dopo quasi quarant’anni alla bottiglia venne riconosciuto il Trademark; secondo uno studio dell’epoca, il 99% degli americani riconosceva la bottiglia di Coca-Cola semplicemente dalla sua forma.
Negli anni, la bottiglia di Coca-Cola è stata denominata in vari modi: “hobbleskirt”, “Mae West”, “contour bottle”; e soprattutto dipinta dai più grandi artisti contemporanei: Salvador Dalì, Sir Eduardo Paolozzi, Robert Rauschenberg, e soprattutto da Andy Warhol che utilizzandola nel suo show “The Grocery Store” la innalzò a simbolo per eccellenza della cultura di massa, utilizzando queste esatte parole:
“La cosa fantastica di questo Paese è che è stata l’America ad iniziare la tradizione per cui i consumatori più ricchi comprano sostanzialmente le stesse cose dei più poveri. Si può guardare la TV e vedere la Coca‑Cola, e si sa che il Presidente beve Coca‑Cola, Liz Taylor beve Coca‑Cola, e puoi farlo anche tu. Una Coca‑Cola è una Coca‑Cola e nessuna somma di denaro può dartene una migliore di quella che sta bevendo il barbone all’angolo. Tutte le Coca‑Cola sono uguali e tutte sono buone. Liz Taylor lo sa, il Presidente lo sa, il barbone lo sa, e lo sai anche tu”.